SPAZIO
1984
Una Streaming Apology per un Underground Digitale
Spazio1984 nasce da questo momento emergenziale come necessità di rivisitare lo spazio scenico in luogo ideologico e ideale di conversione artistico/tecnologica. Una ridefinizione contestuale quindi che, allacciandosi provocatoriamente all’ipotesi distopica orwelliana, genera il progetto/luogo Spazio1984 - Streaming Apology; meta-spazio e media-spazio in cui si riversa con convinzione la rilettura e la difesa dello strumento Streaming.
Streaming quindi come strumento tecnico che rinasce nuovamente in quanto supporto artistico con il quale sperimentare e confrontarsi, assumendosi la responsabilità epocale di un’ipotesi di innovazione. Abbracciando le specificità del mezzo attraverso una mediazione artistica sperimentale, che rifiuti quindi la sua applicazione sterile, si intende ridisegnare le prassi produttive e fruitive della produzione artistica dal vivo, definendo così la nascita di una nuova arte. Il contesto è già costituito e noi ne siamo finora stati assenti: eccoci, in ritardo, dunque.
Apology come impegno socratico rivoluzionario del mezzo di comunicazione finora indifendibile, un approccio proiettato verso il nuovo proletariato culturale escluso alla fruizione, in questo momento per cause di sanità pubblica, ma prima di oggi per motivi culturali e sociali. Si vuole incidere quindi nella realtà uscendo dalla banale e deformante contestazione alla tecnica che diventa critica del futuro, uno slancio per fare opposizione creativa alla nostalgia del passato, credendo nella natura resiliente e adattante dell’essere artista.
L'Accadimento teatrale veste una nuova pelle, vivendo il valore di una cristallizzazione dinamica, in cui il moto della creatività converge ed allo stesso tempo va in contrasto con la completa evanescenza di un atto live e multiplo. Lo Streaming diventa un Non-luogo del tempo sospeso, un nuovo contenitore del contemporaneo, reso possibile e ripetibile se i soggetti si immedesimeranno nel nuovo linguaggio come forma POPolare, che dovrà trasformare i nostri evanescenti corpi digitali in atti poetici.
Ogni pensiero che vive il presente senza mentirsi potrà vedere, e capire, il futuro
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